Schema a Y – OnePager – griglie: strumenti in sinergia per valutare la lettura.

Giusto una piccola premessa.

Spesso sulla pagina facebook Italian Writing Teachers mi è capitato di leggere richieste di questo tipo: “Come valutate uno OnePager? Di cosa tenete conto”.

Quello che avrei sempre voluto rispondere, ma che poi non ho mai scritto per mancanza di tempo, è: lo OnePager per me è come il taccuino. Non lo valuto. Almeno non da solo perché, all’interno di una valutazione più ampia, considero come i ragazzi e le ragazze lo hanno realizzato,”

Non l’ho mai postata questa risposta perché in quei momenti non avevo tempo di dilungarmi in una riflessione che avrebbe richiesto uno spazio più ampio e meditato, rispetto a un semplice post su facebook.

Oggi, quel tempo e quello spazio me li prendo. Sia per condividere con voi il mio ragionamento, sia per regalarmi una mezz’oretta di autovalutazione e riflessione metacognitiva.

Finire da dove si è cominciato

Eccoci qui, dunque.

Vi porto con me nel ragionamento che ho seguito mentre mi inoltravo con la I B in boschi, caverne, castelli, laghi e giardini.

Una volta raggiunto il termine del percorso di lettura dedicato alla fiaba, appunto, (qui il link ad alcune lezioni svolte) ecco arrivato anche il momento di valutare il raggiungimento degli obiettivi che avevo scelto come tappa intermedia del percorso annuale di questa speciale comunità di lettori e lettrici.

Li avevo suddivisi in tre macro-categorie, tra loro complementari per il lavoro sulla comprensione profonda di un testo:

Capire

  • La trama (individuandone i momenti chiave)
  • I personaggi (ragionando sulla loro caratterizzazione e riconoscendone il ruolo)

Interpretare

  • I Personaggi (riconoscerne un’eventuale evoluzione)
  • I simboli (riconoscere il valore simbolico dell’ambientazione – di numeri – animali e colori)
  • Temi e messaggi (riflettere sul valore antropologico del testo letto)

Mettersi in dialogo con il testo

  • Soffermarsi sulle proprie impressioni
  • Saper interrogare il testo e sapersi interrogare in relazione con il testo
  • Saper istituire delle connessioni

Lo strumento che ho istintivamente scelto per valutare la crescita di lettori e lettrici nel capire, interpretare e mettersi in dialogo con quanto letto è stato appunto- sembra scontato dirlo – lo OnePager.

Non voglio qui dilungarmi sulla spiegazione di questo organizzatore grafico; chi di voi volesse approfondirne la conoscenza può consultare il sito Italian Writing Teachers o andare a sbirciare tra le pagine di Educare alla lettura con il WRW.

Voglio invece raccontarvi come ho deciso di utilizzarlo, in sinergia con lo schema ad Y, per valutare gli obiettivi di cui sopra.

In pratica

Dovendo accogliere sia elementi grafici sia elementi testuali propriamente detti (brevi didascalie – parole – espressioni..) lo OnePager a volte, se utilizzato come strumento di valutazione di fine percorso, e se utilizzato da solo, può presentare alcune criticità:

  • per mettere tutto in una pagina è necessario che i nostri studenti e studentesse abbiamo un’ottima capacità di sintesi;
  • ciò che viene inserito all’interno di uno OnePager è il risultato di una scelta non solo del contenuto del testo letto ma soprattutto di quanto, a partire da quel testo, è germogliato “nel cervello che l’ha letto”
  • capita che lettori e lettrici alle prime armi, o non ancora abbastanza autonomi e riflessivi, scelgano di inserire nei propri elaborati non ciò che è effettivamente in grado di portare in superficie i loro processi di pensiero ma ciò che considerano più accattivante.

È anche per questi motivi che ho pensato di strutturare la valutazione finale del percorso sulla fiaba in 2 fasi distinte (corrispondenti a circa 3 ore di laboratorio in tutto).

  • 1) Lettura ad alta voce (io) e ascolto attivo (loro). Ho chiesto ai ragazzə di preparare, sulla doppia pagina interna di un foglio protocollo, uno schema ad Y. Dopo aver esplicitato nuovamente alla classe gli obiettivi che hanno guidato il nostro percorso, ho proposto la lettura ad alta voce di Aladino e la lampada magica, di Nadia Terranova e Lorenzo Mattotti. Ho optato per un testo illustrato (da Mattotti!) sia per sostenere l’attenzione di tuttə sia per facilitare l’accesso di lettori e lettrici ad alcuni degli elementi simbolici presenti nella fiaba. Durante il procedere della lettura ə ragazzə hanno annotato all’interno dello schema ad Y impressioni, connessioni e domande, facendo attenzione a concentrarsi soprattutto sugli elementi che sarebbero stati oggetto di valutazione.
Lo schema a Y di Siria work in progress.
  • 2. Realizzazione dello OnePager (sull’altro lato del foglio protocollo) a partire da quanto inserito nello schema ad Y. Per facilitare il reperimento delle informazioni da inserire “tutte in una pagina”, per prima cosa ho nuovamente ricordato alla classe gli obiettivi di comprensione (qui il video riepilogativo che ho proposto come guida per realizzare questo specifico OnePager), poi ho realizzato alla lavagna una semplice legenda utile a lettori e lettrici per riguardare con oculatezza le proprie annotazioni. A ciascun obiettivo di lettura ho assegnato un colore ed ho chiesto di evidenziare nello schema a Y i passaggi da riprendere nello OnePager, perché più adatti a mettere in evidenza la loro crescita in relazione allo sviluppo della competenza di lettura profonda. (Ai momenti chiave della trama avevo ad esempio assegnato il verde. Nello schema ad Y che vedete sopra Siria ha infatti evidenziato con questo colore una delle sue impressioni).

Sì, ma poi come hai valutato?

Come dicevo in apertura, al momento della valutazione ho considerato lo OnePager null’altro di ciò che in effetti è: uno strumento, non un obiettivo.

Credo sia stato uno dei miei 5 supererrori di quando ho iniziato a sperimentare, quello di lasciarmi affascinare così tanto dai prodotti che ə ragazzə riuscivano a realizzare, da mettere in secondo piano la cornice di senso e gli obiettivi che invece volevo/dovevo accudire e far germogliare.

È una cosa che ho messo a fuoco con il tempo, il fatto che taccuino, organizzatori grafici, book speed date, onepager… sono solo strumenti. Strumenti potenti, efficaci, inclusivi… ma strumenti.

Solo una volta che ho avuto chiara questa consapevolezza il mio rapporto con la valutazione è stato molto più agevole: ho capito cosa dovevo osservare. Non che non lo sapessi, che dovevo valutare la competenza di comprensione profonda, ma davvero non sapevo come farlo in modo efficace. La svolta è avvenuta quando ho imparato a trattare gli strumenti come tali; a modellarli in base alle mie esigenze, a fornire indicazioni di compilazione precise e strettamente collegate agli obiettivi (in questo caso di comprensione) da valutare.

Nel caso del mio percorso sulla fiaba, ho dunque valutato in sinergia schema a Y e OnePager, andando a cercare nelle annotazioni presenti al loro interno tutto ciò che mi sarebbe stato utile per verificare, in modo mirato ed il più possibile completo, la crescita di lettori e lettrici.

Nella griglia di valutazione che ho utilizzato non ho fatto null’altro che inserire gli obiettivi condivisi più volte in classe e definirne i livelli di acquisizione. Sì: anche la realizzazione dello OnePager ha trovato posto in tabella. Anche la forma è sostanza, ripeto spesso in classe, e a voce avevo spiegato alla IB come muoversi in modo pratico per inserire tutto in una pagina. Dal momento che non ci ho lavorato in modo specifico non ho invece dedicato alcuna voce alla capacità di trasferire contenuti significativi dallo schema ad Y allo OnePager. Questo sarà uno dei prossimi traguardi su cui ho invenzione di lavorare.

Vi racconterò.

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