Uno degli obiettivi di comprensione del testo nonfiction verso cui mi incammino fin dalla prima consiste nell’imparare a leggere cercando di definire il tipo di informazioni che autori e autrici ci forniscono relativamente ad un argomento.
Una strategia molto utile in questo senso, anche perché obbliga a rallentare nella lettura e a sostare tra e nelle parole, è quella che invita alunni ed alunne a mettere in luce le “parole spia” che introducono un certo tipo di informazioni.

Saper categorizzare le informazioni è molto importante: è il primo passo per essere in grado di metterle tra loro in relazione, per interpretarle e per accedere ad un approccio con il testo che non si riduca ad una memorizzazione passeggera dei contenuti.
Il passo successivo, lavorando sullo sviluppo e sulla ricerca di un metodo di studio il più possibile personalizzato, è quello infatti di mettere in relazione tra loro i blocchi di informazioni: “che tipo di rapporto c’è tra i diversi capoversi di questo paragrafo?”, “come, le informazioni presenti nel paragrafo si relazionano con il suo titolo”? – chiedo spesso a ragazzi e ragazze mentre li affianco in consulenza o durante le verifiche orali incentrate non sull’acquisizione dei contenuti di studio ma sullo sviluppo di un approccio critico alla disciplina.
Attualmente in seconda stiamo facendo un ulteriore passo in avanti: cerchiamo di (insegnamento chiave) organizzare sul quaderno i contenuti del libro mettendo in relazione tra loro i diversi paragrafi in cui è stata suddivisa la trattazione di un macro argomento.
Ecco i passi che seguiamo (istruzione esplicita)
- Leggo il titolo del paragrafo e lo analizzo (è un’informazione? che tipo di informazione è? è una parola? un’espressione generica? è un’ellittica del predicato?)
- Leggo il paragrafo: quali informazioni si relazionano direttamente con il titolo? quali si relazionano tra di loro? in che modo lo fanno?
- Procedo allo stesso modo con il paragrafo successivo.
- Chiariti ed organizzati i contenuti del II paragrafo mi chiedo: che tipo di relazione ha con il precedente?
- Se dovessi procedere con un terzo paragrafo dovrei metterlo in relazione non solo con secondo ma anche con il primo.

Questo è un esempio di una pagina di quaderno che utilizzerò in classe per il modelling.
Mostrerò ai ragazzi come ho ragionato organizzando le informazioni: sono partita dal titolo del 4°paragrafo (La Corona inglese si arricchisce con la guerra corsara) e mi sono resa conto che potrebbe essere la conseguenza di un obiettivo – specificato all’interno del paragrafo stesso – della politica estera di Elisabetta I.
Nello stesso paragrafo ho notato la presenza di una spiegazione (come avviene la guerra corsara) e di un dettaglio (l’introduzione della figura di Francis Drake).
Il paragrafo 5, invece, recante la spiegazione di come (modalità e criteri) venne costruita la flotta inglese, ho stabilito che possa rappresentare un’ulteriore conseguenza delle mire espansionistiche di Elisabetta I.
Lo so, si tratta di un modo un po’ diverso di spiegare rispetto a quello che abbiamo imparato da studenti sui banchi di scuola ma credo sia fondamentale per sviluppare una vera autonomia di lavoro e, sopratutto, per solleticare il senso critico delle nostre classi.
Finita la mia spiegazione starà a loro provare a ragionare sui contenuti del libro di testo;

Potranno lavorare individualmente, a coppie o a piccoli gruppi.
Avranno come supporto la stessa organizzazione della pagina che avrò mostrato e commentato in precedenza e, oltre ad individuare il tipo di informazioni, metterle tra loro in relazione ed organizzarle sul quaderno, saranno chiamati a selezionare quali espressioni – parole chiave/specifiche tenere a mente.
In un mondo come quello in cui siamo immersi, in questa società dell’informazione che ci bombarda di nozioni, dati, fatti, contenuti in ogni momento, ed in un contesto in cui l’accesso alle conoscenze può avvenire anche autonomamente, senza che sia la scuola a trasmettere il sapere, ritengo che uno dei nostri ruoli cruciali come docenti sia quello di insegnare a gestirle, tutte queste informazioni: vagliandone la veridicità, mettendole tra loro in relazione, guardandole con spirito critico perché, riprendendo Frederick Douglass, “Once you learn to read, you will be forever free.”
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