Preparare un book talk non è per niente facile. Non è roba da ragazzi per noi.. figuriamoci per i nostri alunni. Alla notizia che a partire da lunedì prossimo, saranno LORO a dover gestire davvero le chiacchierate sui libri, in una delle mie due prime oggi si è scatenato il panico.
Oddio! Prof! Ma che libro scelgo? – Uno di quelli che hai letto questo mese e che ti è garbato parecchio!
Ma..Prof..si può parlare di un libro che si vorrà leggere? – Anche no – Perchè no? – Perchè no! Come fai a parlare di personaggi che non conosci, come scegli un passaggio da proporre ai tuoi compagni, su che ti basi per dire se ti è o meno piaciuto? –Ahhhhhhh.
Insomma, mi son andati un po’ in crisi ma, allo stesso tempo, hanno iniziato a parlare di libri tra di loro: quelli che hanno terminato più o meno gli stessi volumi si sono confrontati per non proporre dei doppioni e, mentre lo facevano, hanno implicitamente compilato in se stessi una classifica di gradimento. E’ accaduto però (per fortuna) ciò che avevo previsto: in tre hanno dichiarato di voler proporre lo stesso libro. Nessuno ha ceduto: dovranno essere loro a far rimanere i compagni a bocca aperta davanti alla “Maledizione dell’Erede”! La necessità di spingere i ragazzi ad un book talk di gruppo mi ha dato la possibilità di introdurre il “circolo dei lettori” in versione mignon. Non ho interrotto gli altri studenti. Ognuno è andato avanti nelle sue attività: chi correggeva una bozza, chi lavorava su un attivatore, chi leggeva il libro personale, chi copiava un testo in bella… Semplicemente i 3 potteriani si sono accomodati intorno alla cattedra ed hanno iniziato a discutere AUTONOMAMENTE sull’ultima puntata della saga del maghetto più popolare tra i ragazzi e non solo. Confesso: li ho spiati.
Hanno usato il mio tablet per cercare l’infografica che ho proposto loro come guida per un book talk. L’hanno sfruttata.
Si sono posti domande chiave: . personaggio preferito? perchè? . passaggio più significativo? perchè? . ma voi come vi siete sentiti quando è successo …?
Hanno stabilito punti fermi: . questo non lo diciamo perchè altrimenti spoileriamo! – io leggo questo passaggio perchè fa intuire qualcosa.. ma poi basta altrimenti …
Hanno iniziato a prendere appunti sui loro block notes: .oh.. ma qui non sarà bello quello che dice…
Certo, è un primo passo ma …..ma io, dopo nemmen due mesi che è iniziata la scuola, che voglio di più? Questo modo di fare didattica mi piace. E piace anche a loro: li fa sentire protagonisti, padroni del proprio apprendimento, co-formatori liberi del loro senso critico. Sento che è la strada giusta perchè ogni giorno, davanti ai miei occhi, piccoli pensatori crescono e cresceranno.
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