Per affrontare un conflitto in modo responsabile, maturo ed oculato, per uscirne vincitori anche se alla fine vien fuori che abbiamo torto marcio, dobbiamo per forza essere ZEN.
Zoomare
sul tipo di conflitto in cui siamo incappati, analizzarlo a fondo, raccontarlo con esempi e citazioni.
Esprimere
la propria opinione in merito dichiarando impressioni o manifestando dubbi.
Navigare
tra i flutti delle proprie riflessioni istituendo connessioni e ragionando, a livello più ampio, su quanto accaduto.
E allora Zoomiamo!
Quanti tipi di conflitti possiamo trovare all’interno di un testo fiction? Almeno sei. E, di sicuro, qui non vale il rapporto 1:1, un libro: un conflitto. I buoni libri pullulano di scontri e sfide che smuovono l’azione e accelerano la crescita.
Un personaggio può, infatti, trovarsi a dover fronteggiare un altro personaggio (non sempre un antagonista); qualcuno che la vede diversamente da lui/lei, che non prova i suoi stessi sentimenti, che ne ostacola il raggiungimento degli obiettivi, che lo sfida in modo palese o subdolo..
Un altro conflitto che incontriamo spesso nei libri è quello tra un personaggio e la natura. Chi ha letto “Nelle terre selvagge” o “Il fiore perduto dello sciamano di K” – solo per citarne un paio – sa di cosa parlo. Qui è l’ambiente a farsi ostile. I protagonisti del libro hanno a che fare con un mondo, di solito selvaggio, che non è il loro habitat naturale oppure si trovano a vivere in situazioni in cui gli elementi naturali sono fuori controllo.
Questo tipo di conflitto smuove nella maggior parte dei casi un ulteriore scontro: quello del personaggio con se stesso. Di fronte a un mondo naturale che non è il nostro dobbiamo fare i conti con le nostre fragilità, con le nostre paure ed insicurezze. Un personaggio è in conflitto con se stesso anche quando non accetta qualcosa (nell’aspetto o nel carattere) di sè oppure quando si trova improvvisamente di fronte a delle scelte che ne mettono in discussione i valori.
Quando, invece, ad essere opposti ai valori del protagonista sono quelli del mondo in cui vive, allora il conflitto è con la società. Attenzione, qui non si parla solo di distopie. Pensiamo a tutte le storie di coraggio e di presa di posizione che conosciamo, quelle in cui c’è qualcuno che non accetta regole, imposizioni e discriminazioni che caratterizzano il suo tempo.
Altri due tipi di conflitto che piacciono da morire ai miei studenti sono quelli con il soprannaturale (stanno scoprendo proprio in questo periodo storie del mistero ed horror ma anche qualche mito potrebbe essere utilizzato come esempio per parlarne ai ragazzi) o con scoperte scientifiche e tecnologiche che rischiano di mettere in discussione l’esistenza di una società o del genere umano.
Di fronte ad una qualsiasi di queste tipologie di conflitto, una possibile modalità di annotazione è quella, appunto, di far esercizio ZEN.
Zoomiamo. Raccontiamo cosa sta accadendo, magari inserendo una citazione. Esprimiamo impressioni e dubbi in merito. Navighiamo tra i nostri pensieri e scendiamo in profondità, portando quel conflitto nella nostra esperienza e riflettendo su quanto ci può insegnare.
Questa sopra è l’annotazione da cui sono partita per il modeling. Ho scelto un libro che tutti loro conoscevano; lo hanno letto individualmente durante la pausa natalizia per poi discuterne al rientro in classe in previsione dell’incontro con l’autore.
Il coinvolgimento attivo di questa ML non poteva che essere più banale di così: tornare al libro, individuare un conflitto e parlarne, in modo ZEN, con il proprio vicino di banco.
Pietro e Riccardo sono stati così bravi che abbiamo avuto un’idea. Aggiungere, al nostro podcast radio, anche delle Minilesson di lettura. Ecco la prima. Buon ascolto!

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