Oggi c’è una grande novità nell’aria: non sarò io a raccontarvi quello che è accaduto in classe in queste ultime settimane. Sto infatti per cedere la tastiera a Teresa e Giulia B., due grandi lettrici, nonchè scrittrici in divenire. La loro classe sta lavorando a un progetto volto a tirare le fila dell’esperienza di lettura dedicata a Kafka e la bambola viaggiatrice ed a loro è stato affidato il compito di scrivere alcune righe per il blog della Prof.
Quindi niente esitazioni! A voi la tastiera, ragazze!
Il rumore dei suoi tacchi si avvicina e “bum!” Eccola lì, sulla sua sedia, pronta a far parlare il libro.
“Chack!” quarantaquattro occhi si spalancano. L’attenzione raggiunge il massimo livello.
Ventidue ragazzi abbandonano il mondo della scuola: la storia sta per iniziare. Le parole penetrano nei loro pensieri e noi siamo pronti a catturare ogni minimo dettaglio. Alla fine di ogni capitolo le lamentele si sentono: la voglia di continuare a leggere è tanta, ma la nostra fantasia non è del tutto svanita. La sostiene il gesso che incide sulla lavagna domande interessanti che fanno in modo che la curiosità sprofondi nei fogli.
Nel corso di queste ultime settimane abbiamo condiviso in classe un libro fantastico: Kafka e la bambola viaggiatrice, di Jordy Sierra I Fabra. Una storia romantica e d’avventura tra un uomo, una bambina e una bambola, trascinati da lettere piene di fantasia ma ancorate ad un episodio veramente accaduto nella vita del grande scrittore. Questo libro ci ha lasciati con il fiato sospeso fino all’ultimo momento. Continuavamo a chiederci dove ci avrebbero portati le lettere e la splendida fantasia di Kafka.
Non abbiamo solo letto: per ciascun capitolo, che sul libro è contrassegnato da una lettera dell’alfabeto, abbiamo inventato e scelto nuovi titoli. (1) I nuovi titoli e le annotazioni hanno riempiono i taccuini di parole e disegni che ci hanno permesso di entrare nella storia, di fare in modo che l’avventura di una splendida amicizia da sogno diventasse realtà.
Abbiamo imparato strategie di lettura e siamo diventati più bravi a scrivere annotazioni piene di curiosità. Dovreste vedere i nostri taccuini come si stanno riempiendo di magiche parole e di annotazioni focalizzate su personaggi, ambientazione, grandi temi e stile dell’autore.
Come Silente anche noi riflettiamo su ciò che facciamo. Una strategia che abbiamo imparato è quella del rintracciare un tema facendo riferimento alle PAROLE SAGGE! (2) Questa strategia consiste nel farci domande del tipo: “cosa sta insegnando questo personaggio all’altro? Quale lezione di vita sta apprendendo questo personaggio grazie a lui?
Quando in un libro un protagonista sta incontrando una nuova regola di vita, fermarci a riflettere non solo ci aiuta a diventare sempre di più dei bravi lettori e scrittori ma anche a cogliere nei libri lezioni che ci saranno sicuramente utili nella vita di tutti i giorni.
Un’altra fantastica e simpatica strategia è quella che ci obbliga a fermarci e riflettere quando incappiamo in un CLIFFHANGER! Questo avviene quando il capitolo che abbiamo letto è finita e ci lascia con suspense e tensione. É come se restassimo appesi alla storia ma, un secondo prima di continuare (perchè non si può chiudere un libro in corrispondenza di un momento simile) dobbiamo chiederci cosa potrebbe accadere una volta girata la pagina ed ipotizzare varie risposte.
Cos’altro abbiamo imparato? Vi mostriamo qualcosina attraverso le immagini dei nostri taccuini. Sono state Irina e Olimpia a scegliere, nei taccuini della nostra classe, le annotazioni più significative.
- Si inizia a leggere partendo dalla copertina del libro. Titolo ed illustrazioni ci permettono di formulare ipotesi sul contenuto.
- Visualizzare i luoghi della storia ed abbinarli ai personaggi ci aiuta ad entrare nel racconto, a respirare la stessa aria dei protagonisti.
- Ci sono passaggi dei libri che ci aiutano a capire a fondo i personaggi. Sono talmente intensi che non si può non trascriverli sul taccuino e rifletterci su.
- Quando annotiamo partendo da una citazione è sempre bene cercare di istituire anche una connessione. Le connessioni che abbiamo sperimentato sono di tre tipi: libro-libro libro-cervello libro-mondo. (3)
- Non si legge solo da lettori ma anche da scrittori. Dobbiamo soffermarci sulle scelte degli autori per capire come sono riusciti a tenerci incollati alle pagine dei loro libri. E non si tratta sempre solo di scelte di parole.
- Un grande personaggio non deve essere piatto. Deve essere “umano”, quindi l’autore ci mostra nel corso della storia tanti aspetti del suo carattere e della sua persona. Sta a noi lettori coglierli attraverso i particolari della storia.
- Un bravo lettore si sofferma non solo sui protagonisti ma anche sui personaggi secondari e riflette su di loro, sul loro ruolo nella storia e sul rapporto con i personaggi principali.
Anche il pomeriggio abbiamo lavorato sul libro. Nel laboratorio di italiano del giovedì ci siamo divisi nei seguenti gruppi:
- RADIO, che si occupa sia di gestire la trasmissione “libri di classe” in cui parliamo dei nostri libri preferiti, sia di preparare una puntata speciale su Kafka e la Bambola Viaggiatrice.
Il lavoro è piuttosto lungo, sia perchè prima di registrare dobbiamo scegliere e appuntare sui taccuini cosa dire e preparare una scaletta del programma, sia perchè mentre registriamo ci possono essere alcuni imprevisti tipo… ridere o … intrecciarsi con le parole. Quindi è tutto da rifare! Meno male che non siamo in diretta.
Questo è il link allo speciale “Kafka e la bambola viaggiatrice”. Le voci sono quelle di Greta, Sibilla, Gloria, Samuele, Libero, Augusto e Jamal.
- VIDEO. I compagni di questo gruppo hanno assegnato a ciascuno di noi un capitolo del libro e ci hanno chiesto di rappresentarlo in un disegno.
Il materiale raccolto sarà trasformato in un video: il riassunto visivo del libro, con tanto di citazioni lette da loro e sottofondo musicale. Eccoli all’opera: stanno ragionando su quali citazioni abbinare ai disegni realizzati dai nostri compagni e quali registrare nel prodotto finale.
- SITO: sapete chi sta scrivendo adesso ? Già! Un componente di questo gruppo.
Noi ci occupiamo di raccontare tutto ciò che svolgiamo in classe su Kafka e la bambola viaggiatrice in modo carino e coinvolgente. A differenza degli altri gruppi che hanno un solo compito da svolgere ne abbiamo molti di più: scrivere su carta cosa raccontare, revisionare, scegliere le immagini dei taccuini proposte dalle nostre compagne e pubblicare tutto nel Drive della Prof che poi inserirà tutto nel blog.
DIARIO DI BORDO. Due nostri compagni stanno infine scrivendo il diario di bordo del progetto. Il loro lavoro ci sarà utile quando dovremo decidere come organizzare l’incontro di febbraio con lo scrittore Gabriele Clima.
Grazie per l’attenzione,
Giulia e Teresa.
Le note della Prof.
1) La riformulazione di contenuti appena trattati in un titolo che ne racchiuda il cuore (tema centrale) è una delle routine proposte dal Project Zero della Harvard Graduate School of Education volte a rendere visibile il pensiero. Il fine di questa attività è duplice: affinare le capacità di sintesi (estrema) e introdurre il concetto di tema (cosa di veramente importante hai imparato?)
2) “Parole sagge” è uno dei “Signpost” o momenti topici proposti all’interno di Notice & Note: Strategies for Close Reading di Kylene Beers e Robert E. Probst (Heinemann USA, 2012), un libro che propone una valida strategia di lettura approfondita. Gli autori hanno elaborato quella che loro chiamano “Segnaletica del lettore”: si invitano i lettori a stare in allerta e fermarsi a riflettere quando nei romanzi o racconti trovano uno dei “Signpost” o momenti topici. “Parole sagge” corrisponde al momento in cui un personaggio offre un consiglio o una lezione di vita al protagonista. Quando i lettori incappano in parole sagge dovrebbero fermarsi e chiedersi: “che lezione di vita sta impartendo questo personaggio a quest’altro? Quale impatto potrebbero avere le sue parole? A quale tema possono essere ricondotte e quale punto di vista/prospettiva su di esso l’autore propone al lettore?”
3) Dal sito http://www.italianwritingteachers.it/ “Le connessioni libro-cervello-mondo sono relative a uno “schema finalizzato a allargare e approfondire la relazione fra quando si è letto e ciò che ci circonda. Per la fase libro si richiede di mettere in relazione ciò che si è letto con altri eventi accaduti all’interno della storia. Per la fase cervello si richiede di mettere in relazione quanto si è letto con il proprio vissuto, mentre per la fase mondo la relazione da elaborare è con quanto ci circonda, con eventi e fenomeni che accadono vicino o lontano da noi. Questo schema si usa quando la classe è abbastanza abituata a lavorare sul processo di connessione e quindi, normalmente, dopo un certo periodo in cui si adotta il laboratorio (F. Serafini, Around the Reading Workshop in 180 days, 2006).”
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