L’anno scolastico per i ragazzi è finito. L’ultimo giorno di scuola, mentre trepidavano in attesa del trillo di QUELLA campanella li guardavo. Pensavo a quanta strada hanno percorso in un anno, riflettevo su quanto siano cresciuti come persone, come lettori e come scrittori. Ho fatto mente locale per ripercorrere le tappe del nostro viaggio insieme e mi son resa conto che sono state davvero tante. Il 15 settembre, quando li ho conosciuti, ho detto loro che a fare la differenza, nei mesi che avremmo trascorso insieme, sarebbe stata la loro voglia di mettersi in discussione, di sfidarsi e di fidarsi. Ebbene sì: si sono davvero fidati. Il laboratorio, per chi lo affronta per la prima volta, è uno stravolgimento totale. Affascina, sì, ma in certi momenti manda parecchio in crisi. Noi insegnanti abbiamo nella testa il percorso, sappiamo quali mini lesson affronteremo e sappiamo il perchè di una certa scansione temporale delle proposte di scrittura/lettura. Per i miei studenti di prima media, quello della Scrittura (non la scrittura scolastica) è stato un territorio inesplorato che a volte ha entusiasmato, altre volte incuriosito, altre ancora spaventato. Non di rado ho dovuto, nel corso delle consulenze, letteralmente asciugare le lacrime di qualcuno che si era bloccato su un personaggio (non riesco a immaginare come si potrebbe comportare lui, prof!) su un explicit (so esattamente come deve finire il racconto ma non so come scriverlo) o su uno snodo della storia (Prof, ma io avevo pensato a questo! Ora se al personaggio gli facciamo cambiare strada mi si scombina tutto!).
Tutte le volte, per sciogliere i nodi, tutti, nessuno escluso, hanno fatto ricorso al loro taccuino. Hanno ripreso le vecchie mini lesson, hanno riletto le annotazioni sui loro personaggi, sulla struttura della vicenda e sulle loro intenzioni di Scrittura e sono andati avanti a testa alta.
Hanno studiato luoghi, lavorato su costanti narrative, riflettuto sull’andamento di racconti, ragionato sui personaggi, scritto ai loro lettori ideali e tentato incipit, explicit, dialoghi…
Hanno cercato le storie che li abitano, quelle che li hanno plasmati e quelle che ancora li modellano. Per condividerle hanno seminato idee, parole e bellezza.
Gli scienziati dicono che siamo fatti di atomi ma un uccellino mi ha detto
che siamo fatti di storie
Galeano aveva ragione, e i taccuini dei nostri ragazzi lo provano.
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