“Il taccuino è un luogo dove raccogliere idee, spunti, riflessioni, appunti. Permette di sperimentare in libertà, provare tecniche, riflettere sulla scrittura, sui libri e sul mondo. È dove scrittura e lettura si incontrano.”
Jenny Poletti Riz.
Il taccuino è spazio libero, è rampa di lancio, è un abbraccio, è una chiave potente per leggere e scrivere il mondo. Lo scorso anno i miei primini ed io ci siamo messi in cammino sul sentiero della Scrittura. I ragazzi prima hanno iniziato a guardarsi attorno, a raccogliere riflessioni, a custodire parole, poi – per dirla alla Loretta -da surfisti sono diventati palombari: hanno imparato a osservare da scrittori, a drizzare le antenne, a reagire alla vita e alle loro esperienze in un posto sicuro.
Un anno fa ho cercato di guidarli passo passo, di indirizzarli con consigli mirati e precisi. Ora che sono in seconda ho pensato che servisse uno slancio in avanti ed ho deciso di premere l’acceleratore dell’approccio critico verso il proprio lavoro. Così, qualche giorno fa, ho proposto loro un’attività di riflessione ed autovalutazione del taccuino.
- Ho ripassato insieme a loro COME non devono – possono – devono essere le loro annotazioni…
… ed ho subito proposto un esercizio di “presa di coscienza. La consegna era questa: “Rileggi il tuo taccuino e individua tutte le annotazioni che non rispettano i criteri stabiliti. Mentre procedi scrivi sulla pagina, a matita, cosa non va in quella annotazione”.
- Ho ricordato COSA possono contenere le annotazioni…
… e li ho nuovamente spronati a osservarsi dall’esterno:
“Sfoglia il tuo taccuino poi scrivi per riflettere su quali tipi di annotazioni utilizzi troppo spesso e quali affronti troppo raramente. Sei troppo monotono/a? Ragiona su quali strategie potresti applicare per non incappare più nel piattume!”
Mi aspettano interessanti letture!
S.
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