Argomentativo. Seconda immersione

Non sempre è sufficiente analizzare un paio di testi per avere la certezza delle caratteristiche di base di una tipologia o di un genere testuale.

Per questo nella seconda tappa del percorso ho scelto di rimettere tra le mani dei ragazzi una lente di ingrandimento. A cosa sarebbe servita? Per prima cosa a cercare ulteriore conferma delle caratteristiche di base dell’argomentativo, ma anche per avanzare di un passettino, lavorando con uno schema funzionale sia alla comprensione di testi di questa tipologia, sia alla pianificazione del loro argomentativo quando si sarebbero trovati alle porte della fase di scrittura.

Teaching Point:

Come per le altre tipologie testuali, anche per il testo argomentativo è importante saper rintracciare e/o organizzare i contenuti che ne costituiscono l’ossatura.

Come mentor ho proposto un articolo di Severgnini dedicato all’educazione digitale e un intervento di Brunella Gasperini sugli effetti, sui genitori, dell’adolescenza dei propri figli. Uno per ciascuna terza.

É importante scegliere come mentor testi pubblicati: sono testi pensati e prodotti in un contesto reale, e l’autenticità è una delle parole chiave del WRW. Certo, ad essi possiamo/dobbiamo affiancare i nostri modelli o quelli di ex studenti.  Quando mi trovo a scrivere un mentor per i miei alunni, capisco molto di più le difficoltà che loro possono incontrare nella stesura del proprio pezzo e, nel momento della valutazione, ho molti elementi in più su cui ragionare. Leggere brani efficaci prodotti da propri coetaneni, poi, per i ragazzi è rassicurante. È un po’ come dire loro: “dai, non è così difficile! Questo lavoro è davvero alla tua portata!”.  [A chi volesse approfondire la questione dei mentor segnalo questo articolo pubblicato sul sito dell’Iowa Reading Reserch Center ]

Ecco. Come sempre stavo dando spazio alla mia vena logorroica.

Torniamo alla ML. In seguito alla prima lettura del mentor ho chiesto ai ragazzi di:

  • ricapitolare alcune caratteristiche chiave del testo argomentativo proponendone una definizione;
  • rintracciare nei pezzi, rileggendoli a coppie, le caratteristiche emerse dalla discussione lampo appena terminata: presentazione di una situazione problema/questione di fondo, tesi, idee chiave a supporto, prove a sostegno ed eventuali contro argomentazioni.

Il passettino in più, dichiarato nel teaching point, è stato quello di invitarli ad inserire quanto rinvenuto in uno schema che nel frattempo avevo disegnato alla lavagna. Niente di nuovo eh! La classica struttura dell’argomentativo.

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Per rinforzare l’apprendimento del T.P. e per spingerli a stabilire dei nessi saldi tra lettura e scrittura, ho scelto di squadernare sul banco dei ragazzi (sì, anche delle ragazze) una “questione di fondo” e di invitarli a ragionarci su per proporre una tesi e delle argomentazioni a favore.

Il risultato? Un disastro! Lo schema, tanto semplice da riempire in fase di analisi e comprensione del testo, era diventato per loro una gabbia chiusa da una rete con maglie troppo strette entro cui muoversi.  Per sciogliere i nodi e dare il via al pensare su carta si è resa necessaria una ML che non avevo previsto inizialmente ma che si è rivelata, fino a questo punto del  tragitto, quella più significativa.

Datemi un paio di giorni e ve ne parlo.

 

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