Penso quindi comprendo (e studio)

Nelle ultime settimane ho intensificato il lavoro sulla comprensione del testo espositivo. Naturalmente le occasioni in cui riesco a proporre minilesson in quest’ottica sono soprattutto quelle di storia e geografia. Si tratta di un lavoro lungo e lento, che implica per i docenti che scelgono di affrontarlo da un lato l’obbligo di liberarsi dall’ansia della quantità e dall’altro la gioia di riappropriarsi dell’attenzione alla qualità.

L’apprendimento significativo, infatti, avviene quando c’è la vera comprensione del testo; quando cioè in classe mettiamo ragazzi e ragazze nelle condizioni di sviluppare padronanza, identità e creatività, dove per padronanza intendo l’opportunità di sviluppare comprensione, per identità quella di istituire connessioni per arrivare a scegliere un proprio posto nel mondo, e per creatività quella di produrre o realizzare qualcosa di significativo a partire da ciò che si è appreso comprendendo. E per far questo ci vogliono soprattutto due cose: a scuola tutto il tempo necessario e a casa una pianificazione su misura.

Quando, solitamente la domenica mattina, apro i manuali di storia e geografia che ho in adozione per prepararmi alle lezioni della settimana, lo faccio avendo ben chiare in testa tre domande:

  • Come questo argomento si può collocare nella più grande impresa della comprensione che la mia classe – questa specifica classe – sta affrontando?
  • Quali sono gli elementi di complessità e le sfumature che potrei esplorare con ragazzi e ragazze?
  • Come posso promuovere la padronanza della comprensione in ciascuno dei miei studenti e delle mie studentesse attraverso questi contenuti, proposti in questo modo dal libro di testo?

Ci sarebbe tanto da dire e tanto da sviscerare sulla comprensione del testo. Non è questa la sede: non riuscirei ad esaurire il discorso in un articolo sul blog. Oggi voglio semplicemente condividere con voi la gioia di un piccolo traguardo raccontandovi, da buona teacher, il processo che ho seguito per raggiungerlo.

Da dove inizio?

Dalla fine, dall’obiettivo che mi sono posta: pro-muovere in classe uno studio attivo, all’interno di un contesto in cui ad essere valutata non fosse la quantità di informazioni trattenute in memoria dai miei alunni ma la loro capacità di pensare, allo scopo di immergersi in un testo, anche di studio, ed a comprenderlo davvero, di prenderlo con sé.

Le Minilesson che ho proposto in classe:

  • Individua l’idea principale (1) Insegnamento chiave: per individuare l’idea principale puoi soffermarti sugli elementi dei capoversi che si ricollegano al titolo del paragrafo.
  • Individua l’idea principale (2) Insegnamento chiave: per individuare l’idea principale puoi fare attenzione agli elementi dei capoversi che rispondono al titolo del paragrafo, se questo è espresso in forma di domanda
  • Individua l’idea principale (3) Insegnamento chiave: per individuare l’idea principale puoi basarti sulle informazioni che si ripetono all’interno del paragrafo
  • Istituisci connessioni Insegnamento chiave: quando affrontiamo lo studio di un nuovo argomento dobbiamo sempre richiamare alla mente ciò che già conosciamo in merito ad esso, anche quando le informazioni che abbiamo provengono da fonti diverse.
  • Scegli un simbolo Insegnamento chiave: per riflettere sul contenuto di ciò che stai leggendo prova ad individuare un simbolo che lo rappresenti o che rappresenti te stesso davanti a quell’argomento quindi spiega le tue motivazioni. (1)
  • Associa a un colore Insegnamento chiave: per riflettere sul contenuto di ciò che stai leggendo prova ad individuare un colore che lo rappresenti e spiega le tue motivazioni.
  • Considera i punti di vista Insegnamento chiave: quando affronti lo studio di un argomento chiediti da quanti e quali punti di vista avrebbe potuto essere raccontato e quali differenze significative potrebbero emergere, scegliendone uno alternativo a quello adottato dall’autore/autrice.
  • Salta dentro Insegnamento chiave: quando affronti lo studio di un evento o di un processo storico prova a metterti nei panni di chi lo ha vissuto. Prova a saltare nei panni di personaggi o categorie differenti.

Questo elenco non è assolutamente omnicomprensivo. Sono molte di più le ML di comprensione della nonfiction che ho affrontato con la mia seconda da settembre ad ora. Queste sono quelle che si sono rivelate più utili a ragazzi e ragazze per affrontare lo studio del capitolo del manuale di storia dedicato alla tratta degli schiavi. Ecco cosa ho chiesto loro di fare.

La consegna: mettendo a frutto la tua esperienza di lettore strategico dedica una pagina del tuo quaderno di storia alla tratta degli schiavi. Individua nel libro e tra le tue conoscenze le informazioni chiave che pensi siano necessarie per padroneggiare questo argomento ed associa ad esso – o al tuo sentire di fronte ad esso – un’immagine e un simbolo spiegando le tue scelte.

Chiarisco ancora un punto: questa è una verifica che ho assegnato ai ragazzi in presenza – ma che avrei potuto tranquillamente assegnare anche (o soprattutto) in DAD – e che non si esaurisce qui: terminerà, infatti, con delle consulenze individuali.

Il mio fine è molteplice:

  • verificare per ciascuno dei ragazzi e delle ragazze il livello di acquisizione della competenza di lettura profonda e della comprensione di un testo espositivo
  • ottenere tutti gli elementi necessari ad una valutazione davvero formativa perché basata sull’osservazione, l’analisi e la riflessione del e sul processo di apprendimento di ciascuno.

Alcuni degli elaborati dei ragazzi e delle ragazze di II A

Interessante il lavoro di P. in chiave di “identità”. Le connessioni con il suo presente saranno opportunamente approfondite in consulenza individuale.
G. ha applicato ottimamente il salta dentro: tramite le emozioni della me schiava – scrive – ho ragionato sulle emozioni della me reale.
Emozioni forti, quelle che prova G. Emozioni che si possono provare solo se si comprende davvero ciò che si incontra. Anche in testi non fiction e non solo nella narrativa.

Mi pare davvero che siano sulla buona strada. Non vedo l’ora di incontrarli in consulenza.

(1) CSI – Colore, simbolo, immagine, è una delle routine descritte all’interno di MTV – Making Thinking Visible: How to Promote Engagement, Understanding, and Independence for All Learners Per approfondire vi segnalo questo articolo pubblicato nel 2019 su http://www.italianwritingteachers.it: MTV, quando un libro apre una strada”.

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