È un sentimento
nero
buio
tenebroso.
È la nebbia
che non svanisce.
È una persona
oscura.
Sono io
persa nell’oceano
sconfinato
timoroso
e
impetuoso.
Conoscevo bene questa poesia già prima che finisse sulla mia scrivania per la valutazione finale perchè l’ho vista nascere e prendere forma durante le consulenze. Già lo sapevo: era un pezzo che mi avrebbe detto molto della sua autrice, versi che fotografavano il suo schiudersi e rinchiudersi delle ultime settimane.
Questo pezzo, però, andava raccontato; I. è una ragazzina delicata che fino a due settimane fa aveva scritto di ballo, moda, animali e viaggi in Sicilia. Era una svolta, la sua, che andava compresa e celebrata. Le ho quindi chiesto di accompagnare la poesia con il suo process paper. Ecco la “biografia del pezzo” attraverso gli occhi della sua autrice:
Nelle mie poesie non trovavo un senso, non c’erano tecniche di scrittura, non c’era il potere dell’Io. Non trovavo niente di tutto ciò perché non andavo a guardare in profondità. Quest’ultima poesia invece è venuta dal nulla; ascoltando il silenzio ho trovato l’argomento su cui scrivere. La mia Prof mi ha aiutata molto in consulenza a trovarle un significato. Ora la poesia è finita ma per continuarla ho usato molto il potere dell’io e anche parole forti. La poesia parla della solitudine. Io qualche volta mi sento sola anche se ho un milione di persone attorno, per questo ho scritto la poesia. In questa poesia ci ho scritto quello che per me è la solitudine e come la vedo io o quando la provo. Ho scritto una strofa dove dico: “La solitudine è la nebbia che non svanisce”. Questo pezzo mi piace tantissimo perché ha un significato forte e si può rappresentare in tanti modi diversi. A scrivere la poesia mi hanno aiutata tanto due persone: la Prof e A. La Prof mi ha aiutata a trovare le tecniche di scrittura giuste, l’A. mi ha aiutata a scegliere le parole significative.
Toccare con mano tutta la vita nascosta dietro ai versi di I e di alcuni dei suoi compagni mi ha commossa. Spingerli ad affrontare la biografia dei propri pezzi non solo li ha obbligati a guardare, a pensare, a prendere coscienza del loro percorso di scrittura, a definire i propri punti di forza e di debolezza ed a stabilire i passi da percorrere per migliorarsi; il Process Paper è stata un’occasione per loro, ma soprattutto per me, di allargare lo sguardo e spingerlo in profondità, mi ha dato modo di conoscerli ancora più a fondo, di iniziare a disegnare concretamente insieme a ciascuno di loro un orizzonte da raggiungere, di individualizzare davvero la didattica e, non da ultimo, di far pace con le mie ansie da valutazione.
Far scrivere ai ragazzi il process paper di alcuni dei loro testi esalta all’ennesima potenza uno dei punti cardine del Writing Workshop: la centralità dello scrittore e del processo di scrittura. Non solo: usare il taccuino per prendere appunti per il process paper durante l’elaborazione del pezzo li aiuta a restare concentrati, a guardarsi allo specchio, a non dare per scontato il proprio lavoro ma a prendere coscienza di ogni sfumatura del proprio personalissimo modo di essere scrittori.
Quali sono i punti essenziali da trattare per stendere la biografia di un pezzo?
- l’analisi della prescrittura:
- com’è nata l’idea del pezzo
- quali tecniche sono state usate in prescrittura
- il lavoro in bozza
- tecniche e strategie usate (da evidenziare nel pezzo finito)
- spunti tratti da testi modello
- difficoltà (quali sono state e come son state superate)
- apporto dei compagni o del docente durante le consulenze
- apporto dei compagni nei momenti di condivisione finale
- l’attività in revisione
- scelte operate e motivazione delle stesse
- criteri seguiti
- le scelte in fase di editing
- correzione e rifinitura del pezzo
- riflessione critica
- sulla resa finale (cosa mi piace del pezzo – cosa penso sia migliorabile – cosa non mi convince)
- sul proprio lavoro (sono contento di me perchè – avrei potuto svolgere meglio questa fase seguendo queste strategie/assumendo questo atteggiamento – cosa devo assolutamente migliorare..)
Per avere informazioni più approfondite sul Process paper vi rimando a “Scrittori si diventa” di Jenny Poletti Riz (p.178 e 179). Nel frattempo condivido l’infografica che ho usato in classe durante la ML sul process paper.

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