L’inizio: la storia che ora prende forma.

L’inizio è musica, l’inizio è vita

è ogni cosa che sia mai esistita

è la storia che ora prende forma

è il passo di un ricordo che mi porta da te

Sono ancora sotto l’influsso dello spirito sanremese quindi, pensando a come condividere con voi il risultato, sui testi dei miei ragazzi,  della prima mini lesson dedicata all’incipit, non potevo non iniziare citando una sua – chi mi conosce sa di chi parlo – canzone.

Iniziare un nuovo testo non è mai facile. Non è facile per me, figuriamoci per i miei primini. In questo caso da loro era percepito come un qualcosa di ancora più complesso del solito perchè si trattava del “primo VERO testo in prosa della mia vita, Prof!”.

No, non è che non avessero mai scritto nulla prima ma… con me, fino a quel momento, avevano lavorato in modo strutturato solo sul testo poetico.

Mai, fino a un paio di settimane fa, avevano “pensato su carta” in prosa: anche la prima bozza del loro testo autobiografico era stata affrontata di getto quasi da tutti. Li avevo lasciati liberi di esprimersi secondo le dinamiche loro abituali con l’intenzione di preparare, a loro insaputa, un terreno da coltivare.

Dopo le mini lessons dedicate all’individuazione del momento specifico e al mostrare senza dire, ed all’indomani dell’analisi del  diamante della scrittura nessuno di loro aveva ancora messo mano alla revisione dell’incipit del proprio testo. Le bozze brulicavano di inizi di questo tipo “Qualche anno fa…”   o “Era un giorno” …o ancora “Mi ricordo che una volta...”: una noia mortale, la summa degli scaccia lettori più efficaci di tutti i tempi.

Della lezione vi ho già parlato. Oggi, semplicemente, son qui per gongolare nel regalarvi quelli che, a mio parere, sono dei passi in avanti gi-gan-te-schi.

A voi:  un paio di “prima e dopo”

img_4100Prima:

Io mi ricordo bene di quando è nata la mia sorella. Eravamo a casa io, il babbo e mio fratello che aspettavamo una telefonata…

Dopo:

Tre uomini da soli, in casa, senza nessuna femmina tra i piedi. Avremmo potuto: distruggere la cucina, riempirci di schifezze, metterci addosso panni a caso… Invece no. Stavamo come degli ebeti a fissare il telefono.

 

 

costanza

Prima:

La mia zia è una persona che per me è molto importante. Mi ricordo quella volta che mi ha portata in bicicletta…

Dopo:

“Tanto è inutile! Basta! Non ci riesco! Tutte le volte he ci provo… BAM! Un gran “busso”! La bicicletta non fa per me! Uffa! Me ne vado!” Poi, un giorno…

 

A voi: un tuffo là, dove alcune delle loro storie, prendono forma. I primi passi dei loro ricordi